La quotazione sull'Expandi è in calendario per settembre. L'offerta pubblica iniziale, che porterà in Borsa il 35% dell'impresa, è tutta in opv e riguarda la quota in portafoglio a Bnl investire impresa, il fondo di private equity che nel luglio del 2005 aveva sostituito Development capital, il precedente socio finanziario. Così Piquadro spa, che produce (soprattutto in Cina) e distribuisce in tutto il mondo articoli di pelletteria, noti per un design innovativo e ad alto contenuto tecnologico, andrà sul mercato assistita da Mediobanca.
La storia di Piquadro comincia nel 1987, da un'idea di Marco Palmieri (nella foto), allora azionista al 95%, che ha sempre ricoperto gli incarichi di presidente e AD, con il rimanente 5% in mano al fratello Pierpaolo, oggi direttore commerciale. Nel febbraio 2002, per sostenere lo sviluppo dell'azienda, passata dalla produzione per conto terzi a quella in proprio, la famiglia apre il capitale della Piquadro spa, all'epoca valutata 10 milioni, al fondo di private equity del gruppo Fineco, il quale rileva una quota del 25 %. Il restante 75 % rimane suddiviso tra i due fratelli: 70,67% Marco e 4,33% Pierpaolo.
Nel 2005, poi, c'è lo switch fra Fineco e Bnl. Quest'ultimo partner mette sul piatto 8,4 milioni, per una valutazione complessiva di 34 milioni (24 di equity e 10 di debito). E per l'ingresso del nuovo socio si mette mano anche alla struttura societaria. Viene costituita, infatti, la Piquadro spa, la quale conferisce tutti gli asset a una newco, a sua volta controllata dalla Piquadro holding, che fa capo per il 60,57% alla Piqubo spa (100%0 Marco), per il 4,33% a Pierpaolo e per il 35 % a Bnl investire impresa, fondo in scadenza nel marzo 2008. Poi la newco assume il nome di Piquadro spa, che è di fatto la società che va in Borsa.
Secondo le prime stime, la prossima matricola dovrebbe avere una valorizzazione intorno ai 100-110 milioni di euro. Dai dati ufficiali emerge che i ricavi al 31 marzo 2007 del gruppo di Silla di Gaggio Montano (Bologna) ammontano a 35,7 milioni con margini di redditività intorno al 20%, 5,3 milioni di utili netti e 2,4 di dividendi. Sempre al 31 marzo la posizione finanziaria netta era di 11,1 milioni.
Estratto da Il Mondo del 20/07/07 a cura di Pambianconews