Nel 2006 il sistema moda capitolino ha registrato un forte aumento delle esportazioni, che hanno toccato i 334 milioni di euro segnando un +6,84% rispetto ai 313 milioni di euro del 2005. E i dati del primo trimestre 2007 confermano il trend: nel periodo gennaio-marzo il fashion capitolino ha registrato un +1,2% a 90,2 milioni di euro. Lo dicono i numeri elaborati su basi Istat da UnionCamere e divulgati da AltaRoma, il consorzio che organizza e gestisce le sfilate d'alta moda della capitale che si sono conclusenei giorni scorsi a Roma con la passerella di Renato Balestra.
UnionCamere ha infatti divulgato una radiografia dell'export romano. Che ha registrato un'impennata del 6,8% toccando quota 334 milioni di euro, per prodotti tessili, capi di abbigliamento, di cuoio e calzature (sempre nel 2006, ma su scala nazionale, la crescita è stata del 4,8%, ndr). Per il made in Roma è stato determinante lo sviluppo verso nuovi paesi, primi fra tutti la Cina (+48,3% a 5,3 milioni) e l'Australia (+36,1% a 2,11 milioni).
Mentre negli Stati Uniti e in Giappone, che rappresentano mercati consolidati, il fashion system capitolino ha segnato il passo, registrando una perdita di 8 punti percentuali rispetto al 2005 (da una quota del 29% del 2005 al 21% attuale). Bene le vendite in Europa con la Germania che cresce del 43% (è il terzo paese di riferimento), la Spagna del 24%, la Federazione russa del 35,2% e la Svizzera che registra una volata pari al 107% rispetto al 2005, assorbendo il 5,2% del totale export. A livello regionale, nel 2006, l'export delle aziende della moda laziali è salito del 18,67% a 560 milioni di euro, grazie alle buone performance della Cina (+40,62% a 5,9 milioni di euro).
In contemporanea sono stati divulgati anche i dati legati al numero delle imprese operanti. Sono infatti 18 mila le realtà fashion registrate negli elenchi della Camera di commercio dell'Urbe nel 2006 e, rispetto al 2005, sono aumentate del 5% a 17.835 unità. E' cresciuto del 6,7% il numero di realtà legate alla distribuzione; hanno tuttavia subito una contrazione dell'1,6% le società produttive. I numeri più significativi messi a segno dalla moda romana riguardano il commercio all'ingrosso di abbigliamento e calzature, le cui imprese sono passate dalle 2.060 unità del 2005 alle 2.350 realtà del 2006 conun incremento del 14,8%. Mentre le aziende operanti nella vendita al dettaglio sono salite del 6,7% nell'abbigliamento (7.382 unità) e dell'1,08% nelle calzature e accessori in cuoio (1.590 unità).
Il trend positivo è stato confermato anche dai primi dati legati all'esercizio in corso. Secondo i dati UnionCamere di Roma, le esportazioni sono cresciute dell'1,2% a 90,2 milioni di euro, soprattutto grazie agli incrementi della Cina che ha messo a segno un +102,7% a 2,7 milioni di euro. Sul fronte merceologico, bene la pellicceria e la pelletteria made in Roma, soprattutto verso i paesi arabi che nei primi tre mesi di quest'anno hanno speso, in accessori e cappotti fur quasi 2,5 milioni di euro contro i 524 mila del corrispondente periodo 2006 (+360,3%). A livello regionale il primo trimestre ha visto l'export crescere del 9,28% a 135,6 milioni di euro. Con punte del +338,04% relative all'abbigliamento e alla pellicceria negli Emirati Arabi. Mentre in Cina l'aumento record l'hanno segnato i prodotti tessili (+253,87%), seguito da pelletteria e calzature, con +86,10% a 1,86 milioni di euro.
Estratto da MFFashion del 17/07/07 a cura di Pambianconews