Officine Panerai è lo storico marchio italiano produttore di orologi che in aprile ha festeggiato il decimo anniversario della sua acquisizione da parte del gruppo Vendóme (oggi Richemont group), avvenuto esattamente nell'aprile del 1997. Fondata a Firenze nel 1860, fornitrice dagli anni Quaranta e fino agli anni Novanta della Marina militare italiana, nel 1993 la società si è affacciata per la prima volta nel mondo della produzione destinata al pubblico, anche se con stock limitati da un migliaio di pezzi l'anno per i primi anni.
Oggi, pur non avendo abbandonato del tutto il settore delle bussole e dei cronografi di precisione, il nome di Officine Panerai è soprattutto associato all'orologeria sportiva di lusso. «Cambiare posizionamento è sempre un'operazione difficile, e lo è soprattutto per un marchio di nicchia», dice l'amministratore delegato Angelo Bonati.
Nel 2006 il giro d'affari di Officine Panerai ha registrato un tasso di crescita superiore al 20% e, anche se la «politica» del gruppo Richemont vieta la diffusione di dati «sensibili» sui singoli marchi, si può ipotizzare una cifra non troppo distante dai 150 milioni.
I prodotti sono distribuiti in 450 punti vendita, tra i quali spiccano i 5 flagship score aperti a Portofino, Firenze, Beverly Hills, Shanghai e Hong Kong. «Abbiamo in programma altre tre aperture a Tokyo, a Las Vegas e a New York», aggiunge Bonati, secondo il quale il segreto dello sviluppo del marchio sta nell'unione di tradizione e innovazione.
All'interno del segmento «luxury» quello degli orologi è il comparto caratterizzato dalla redditività più alta: si stima che nel 2006 i margini per i produttori, ''nel mondo, si siano attestati fra il 10 e il 12%, con punte del 30% sulle grandi griffe. Lo scorso anno l'orologeria di alta gamma, collocata nella fascia di prezzo superiore ai 60 mila euro, ha sviluppato un fatturato complessivo di 6 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro), con circa 600 mila pezzi venduti.
Estratto da Economy del 4/05/07 a cura di Pambianconews