"Nel primo trimestre di quest'anno gli ordini sono aumentati del 15% e i ricavi del 7,5%: forse possiamo finalmente parlare di ripresa, per l'intero settore», afferma l'AD di Safilo Roberto Vedovotto.
Safilo ha chiuso il 2005 con ricavi in crescita dell'8,5%, a oltre un miliardo di euro e un utile operativo di 163 milioni, l'11% in più rispetto al 2004. Nel febbraio 2006 però è arrivata una notizia meno positiva: il rivale di sempre, Luxottica, ha strappato a Safilo la licenza per gli occhiali Polo Ralph Lauren.
Come avete reagito al “colpo di mercato” di Luxottica?
Siamo dispiaciuti, ovviamente. Ma l'offerta dei nostri rivali di pagare royalties anticipate non ci ha lasciato scelta: non condividiamo una simile politica di licenza, anzi crediamo che potrebbe rovinare il mercato. I nostri contratti, come la stragrande maggioranza di quelli che vengono siglati nel settore con i grandi nomi della moda e del lusso, prevedono il pagamento di royalties (una percentuale in genere di poco inferiore al 10%) da liquidarsi una volta all'anno, normalmente a fine esercizio. Si esamina il fatturato, si calcola quanti occhiali di un certo stilista sono stati venduti e su quella cifra si pagano le royalties.
Secondo alcuni analisti la perdita di Polo Ralph Lauren potrebbe significare per voi una riduzione del 10% dei ricavi. Come la compenserete?
Anzitutto ricordo che la licenza resta a Safilo fino alla fine del 2006. Ci muoveremo in due direzioni: aggiungendo nuove linee di stilisti con cui già collaboriamo e cercando altri brand, anche se il nostro portafoglio è già molto ricco e abbiamo appena prolungato importanti licenze, ad esempio Max Mara. Con Armani stiamo pensando a una linea con il marchio A/X (ArmaniExchange), poco conosciuto in Italia ma molto affermato in Asia e negli Stati Uniti, due mercati importantissimi per noi.
Quanto pesano sui ricavi Safilo gli occhiali in licenza?
Attualmente siamo all'80%. Il restante 20% del fatturato viene dai nostri cinque “house brands”: Safilo, Oxydo, Blue Bay, Carrera e Smith. Gli ultimi due sono leader nel segmento maschere da sci e occhiali sportivi, rispettivamente in Europa e Stati Uniti. Nei prossimi cinque anni vorremmo riequilibrare la situazione e portare i marchi “di casa” al 40% del fatturato.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/05/06 a cura di Pambianconews