Torna a crescere il settore dell'occhialeria, con esportazioni in aumento del 9,5% nel 2005 e mille assunzioni nel distretto bellunese. Nonostante l'aggressività della Cina e il calo dei consumi causato dall'euro pesante, infatti, l'occhialeria italiana a dovuto far fronte ad una notevole ripresa degli ordinativi (+10,3%, secondo la Confindustria del Veneto). Le maggiori aziende del comparto hanno chiuso il 2005 con i fatturati in crescita: Safilo dell'8,5% e Luxottica del 18%. Un trend che è stato confermato anche dai primi tre mesi di quest'anno: Safilo è cresciuta ancora del 7,5% sullo stesso periodo del 2005, e Luxottica addirittura del 20%. Questi risultati stanno producendo un «effetto traino» sul resto degli operatori.
Su fronte esportazioni la crescita solleva il morale delle aziende. «Le vendite all'estero» ricorda Cirillo Marcolin (nella foto), presidente dell'Associazione nazionale dei fabbricanti articoli ottici, «costituiscono circa l'80% del fatturato del comparto e nel novembre del 2005 il valore delle vendite oltre frontiera aveva già toccato quota 1,532 miliardi». A dare impulso alla ripresa ha contribuito sicuramente il crollo di uno dei più grossi produttori mondiali. Si tratta del colosso di Hong Kong, Moulin Global Eyecare Holdings: con 15 milioni di montature all'anno, era il primo produttore asiatico. Nel giugno scorso, 30 banche creditrici hanno proposto un'istanza di liquidazione e il «gigante» è andato in default lasciando ampi spazi di mercato alla portata dei concorrenti internazionali.
Ma è soprattutto la qualità del Made in Italy a garantire la ripresa: «Sui mercati mondiali il nostro prodotto» prosegue Marcolin «si sta affermando per il design e per l'alto contenuto di ricerca e sviluppo che ha alle spalle. Non è un caso il fatto che le nostre aziende siano licenziatarie dei maggiori marchi della moda internazionale e non solo italiana. La qualità del nostro lavoro è un dato di fatto che attira i maggiori brand». Uno su tre, secondo le stime dello studio Pambianco.
Europa e Stati Uniti nel 2005 sono stati i due principali sbocchi commerciali degli occhiali italiani: hanno assorbito rispettivamente il 48,4% e il 30% delle esportazioni. Però, mentre le vendite nel Vecchio continente sono cresciute solo del 4,4%, quelle negli Usa hanno registrato un boom. A fare da traino, sul mercato americano, è stato il comparto degli occhiali da sole (+20,7%). «Il 2005» aggiunge Marcolin «ci ha visto crescere anche nei mercati emergenti, come Russia e Cina, dove le vendite sono salite del 25% e del 21%». La Cina, sottolinea Vittorio Tabacchi, presidente del Gruppo Safilo, «deve essere vista come un'opportunità. Ritengo che cogliere le sfide offerte da questi mercati, affrontandole con un prodotto che sappia coniugare design, qualità, innovazione, sia l'arma vincente nel medio e lungo termine: lo confermano i risultati del Gruppo Safilo, che nel primo trimestre 2005 ha registrato nel Far East un incremento nelle vendite del 17%».
Per il 2006 dunque gli imprenditori si dichiarano ottimisti e auspicano il consolidamento di questa tendenza. «Non abbiamo ancora il consuntivo dello scorso anno», spiega Marcolin, «ma credo che il trend dei primi undici mesi sarà confermato». Opinione condivisa da Valter Da Rin, a capo della sezione occhialeria dell'Assindustria di Belluno, secondo il quale «per quest'anno e tutto il 2007 si prospetta una situazione di tranquillità».
Estratto da Economy del 28/04/06 a cura di Pambianconews