Marazzi, leader mondiale della piastrella, è pronta per lo sbarco a Piazza Affari, accompagnata da Mediobanca (che è anche finanziatore del gruppo) e Morgan Stanley, con una forchetta indicativa di 10,25-13 euro per azione: l'offerta, iniziata ieri, terminerà il 10 febbraio.
L'Ipo non renderà la società contendibile: il controllo resterà alla farniglia, Riaz scenderà fino al 7,7% e il flottante sarà limitato al 28,2%. Se l'affare per i partner di private equity e il managment è nelle cifre, c'è da dire che nel frattempo la nuova struttura gestionale ha dato un buon impulso alla crescita del gruppo. Tant'è che "Analisi mercati finanziari" (gruppo Il Sole 24 Ore) stima il fair value per azione in 10,78 euro.
Se nel triennio 2002-2004, il fatturato del gruppo è cresciuto mediamente dell'1,8% all'anno, nei primi nove mesi del 2005 il giro d'affari, che ha raggiunto 677 milioni (70% estero), è levitato del 18%, per il 10% grazie proprio al contributo della Russia. Nello stesso periodo il Mol è balzato del 51% a 126 milioni, un incremento spiegato per il 29% dalla russa Welor, acquisita dal gruppo. Nei tre anni precedenti il Mol era cresciuto del 5,5% all'anno. L'utile netto è infine raddoppiato a 43,1 milioni. In sostanza, il gruppo va bene e le prospettive per i prossimi anni sono buone.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 7/02/06 a cura di Pambianconews