Sono stati approvati i primi dati del bilancio 2005 in casa Tod's. Il fatturato è in aumento del 19,6% a 503 milioni. «Siamo arrivati, dice il presidente e amministratore delegato di Tod's Della Valle, a punte di 6, 7 mila piccole imprese che avevano la leadership mondiale. Oggi quella categoria produttiva rischia di scomparire. Bisogna evitare che accada. Fra qualche anno anche nei Paesi emergenti il costo del lavoro salirà. E allora saranno di nuovo quelle piccole aziende le protagoniste: tutto ci possono copiare, ma nessuno ci può togliere la qualità. In questo il made in Italy non è replicabile».
Metà del fatturato Tod's viene dall'export. Oltre all'Asia il marchio sta crescendo «anche in Cina e India sta crescendo una “borghesia dei consumi” che non si accontenterà delle copie, vorrà l'originale. E sarà un'altra enorme chance per il made in Italy». Purchè non si tradisca ciò che è alla base del brand: «Si possono delocalizzare le cose. Non la qualità e l'eccellenza. Anche della mano d'opera». Per questo, aggiunge, il suo gruppo manterrà qui tutte le produzioni. E aggiungerà tra ora e il 2007 altri impianti: allargando la sede di Sant'Elpidio e aprendo una nuova fabbrica in Toscana con l'obiettivo di rafforzare ancora quello che è già il maggior polo mondiale di scarpe e pelletteria di lusso.
I dati 2005 ancora non ci sono però, per gli analisti, Tod's dovrebbe finire con un risultato netto pari almeno a 45 milioni. Ossia l'8% del fatturato.
Estratto da Corriere della Sera del 01/02/06 a cura di Pambianconews