L'abbandono da parte di William Perez dell'incarico di Ceo di Nike sembra dipendere dai contrasti con il presidente Philip Knight in merito alla gestione del gruppo. La conseguenza immediata è stato il ribasso delle azioni Nike a Wall Street di circa l'uno per cento.
Perez lascia dietro di sé un 2005 dagli ottimi risultati, in cresita, a fine maggio, del 28% a 1,2 miliardi di dollari e con un ulteriore balzo del 15% nel secondo trimestre chiusosi in novembre grazie al forte aumento delle vendite in Usa e America Latina. Nonostante i risultati positivi, Knight non è convinto della strategia di lungo periodo abbracciata da Perez, delineata al termine di lunghe a dettagliate analisi dei trend di settore a del ruolo giocato da Nike sul mercato mondiale.
Il sostituto di Perez sarà Mark Parker, attuale co-presidente della linea Nike e da anni coinvolto nella divisione di pianificazione strategica del marchio. La scelta di Knight è caduta quindi su un fedele alleato, in azienda da 27 anni, anziché su un outsider come Perez, proveniente da un'altra società (S.C. Johnson & Sons) di un altro settore (prodotti per l'igiene personale).
Estratto da Il Sole 24 Ore del 24/01/06 a cura di Pambianconews