Differenziarsi in un panorama sempre più globale, puntare sulla ricerca stilistica. Comunicare in modo efficace. Creare una buona rete organizzativa e distributiva. E' la strategia che ha portato l'export dell'industria orafo-argentiera italiana, nel primo semestre 2005, a un incoraggiante 12,8% in più rispetto all'anno precedente.
Il segreto del successo che accomuna tutte le maison della gioielleria è soprattutto questo: saper trasmettere il meglio del made in Italy. "Solo noi italiani sapplamo movimentare così i diamanti e interpretare il taglio di una pietra», spiega Andrea Visconti, direttore marketing della Giorgio Visconti. Una eccellenza tutta italiana, che induce i concorrenti avvantaggiati da una mano d'opera a costi notevolmente inferiori, alla contraffazione. Cina in testa. «Sì, è vero. Ma se il prodotto è carico di innovazione nelle forme e nei colori», continua il giovane Visconti, «siamo salvi. Dobbiamo investire sempre più, rincorrere le novità, il nostro estro. Quando smetteranno di copiare il nostro stile e fotografare le nostre vetrine, allora sì che saremo in difficoltà».
Fortemente presente sui mercati esteri, con l'87% del fatturato globale, nel 2004 erano 832 milioni di euro, è il gruppo Bulgari, tra le luxury labels top italiane. Attenzione, però: mai abbassare la guardia. «Il successo non è dato definitivamente e il segreto è porsi sempre in un'ottica di crescita. Con una costante innovazione di prodotto e andando incontro alle esigenze con creazioni su varie fasce di prezzo. A volte anche personalizzate, secondo gusti e abitudini», spiega Francesco Trapani, amministratore delegato del gruppo. Un esempio? Il mercato asiatico, dove gli occhi delle aziende italiane sono puntati da tempo. In particolare in Cina. Dove Bulgari è presente con due negozi a Pechino e Shanghai e aprirà nel 2006 a Chengdu e Guangzhou.
Per consolidare il successo, secondo Carlo Re, "è importante gestire il vantaggio sui competitor con professionalità, intelligenza, determinazione e marketing mirato». La sua azienda, la valenzana Recarlo, sta ampliando la distribuzione sui Paesi dove è già presente, con un occhio di attenzione agli Stati Uniti, dove sbarcherà all'inizio del 2006.
Estratto da Capital del 11/01/06 a cura di Pambianconews