La coppia Bertelli-Prada ha scelto Gian Giacomo Ferraris, ingegnere chimico-tessile, per rilanciare il marchio Jil Sander. «Il mondo è metà da comprare e metà da vendere, glissa elegantemente Ferraris. Nel 2006 Jil Sander sarà un marchio davvero appetibile, ben posizionato e con i conti in ordine, attualmente fatturiamo 140 milioni, ed entro il 2006 avremo un ebitda in utile, ma io di eventuali vendite non so nulla. Sono qui per ristrutturare».
Ferraris spiega il perché dell'acquisto iniziale: «Lo scopo era quello di dare un grosso valore aggiunto al gruppo, fortissimo nel campo accessori. Jil Sander nei progetti di Bertelli avrebbe dovuto rappresentare e portare in casa l´eccezionale know-how sartoriale della stilista tedesca».
Bertelli come errore operativo principale il fatto di «aver aperto troppi negozi con poco prodotto». Ferraris aggiunge che «Il mantenimento dell´attività in Germania è stato estremamente dispendioso in termini umani ed economici». Per quanto riguarda il primo punto è in corso una revisione ed un riposizionamento verso l´alto di tutti i punti vendita nonché una spinta ulteriore verso il franchising. Prossime aperture: tre negozi in Giappone per arrivare a quota otto ed uno a Francoforte. Tra le novità il servizio sartoriale offerto all´uomo che potrà farsi fare abiti su misura direttamente dall´atelier rimasto ad Amburgo. Sul secondo punto Ferraris ha concluso una lunga trattativa con i sindacati tedeschi che hanno accettato il piano di ristrutturazione ed il licenziamento di trecento persone dagli stabilimenti tedeschi. In Germania rimangono l´atelier e l´head quarter.
Estratto da Affari&Finanza del 19/12/05 a cura di Pambianconews