Maurizio Marchiori 52 anni, manager storico del brand Diesel, cresciuto al fianco di Renzo Rosso continua la sua corsa professionale accelerando in Alstare Suzuki.
Entrato in Diesel 18 anni fa, dopo un trascorso nelle telecomunicazioni (Telecom), Maurizio Marchiori ha ricoperto incarichi importanti nell'ambito della comunicazione e marketing del famoso brand Vicentino che nello scorso anno ha superato i 1.000 milioni di Euro di fatturato.
In particolare negli anni 90 fece parte del "Diesel creative team" che innovò il concetto di comunicazione del brand come direttore mondo comunicazione e numerose furono le campagne Diesel premiate nella prestigiosa platea di Cannes.
Dall'anno 2001 Renzo Rosso lo volle come Vice President del Marketing sul mercato U.S.A. Come mai questo cambiamento dalla moda alle moto?
Ci sono alcuni momenti nella vita dove devi trovare la forza per rimetterti in discussione, per cercare nuovi stimoli e affrontare un vero cambiamento. Ho discusso tutto questo con Renzo Rosso e con lui, di comune accordo, abbiamo capito che questo momento era arrivato. Le competizioni ed il mondo dei motori hanno sempre fatto parte del mio DNA ed inoltre il ruolo di Direttore Generale nella struttura Alstare Suzuki mi darà la possibilità di acquisire nuove esperienze che non ho ancora maturato.
Quali differenze ha trovato in questi due settori?
Posso confermare che non ho trovato differenze sostanziali in questi due settori soprattutto perché trovo che entrambi si muovano nella direzione dei consumi dove si ricerca l'emozione ed il sogno ed il desiderio sia la motivazione principale dell'acquisto. Si è costantemente alla ricerca di nuove possibilità per poter coniugare innovazione, design, prestazioni ed emozioni.
Che differenze ha trovato nel passaggio da un'Azienda italiana a un gruppo straniero?
Devo dire che Diesel è sempre stata un'Azienda dove si respira aria di globalizzazione e internazionalità conseguenza della mentalità innovativa di Renzo Rosso. L'unica difficoltà è sicuramente la rigidità di direzione del management giapponese.
Quali nuove sfide dovrà affrontare?
La principale: quella di poter raccogliere successi agonistici ma di saperli trasformare anche in successi commerciali.
Le difficoltà?
Per il momento quella di adattarmi alla vita di Liegi, dopo quasi cinque anni vissuti nella più bella citta del mondo: New York.
A cura di Pambianconews