Accordo stipulato tra Ferragamo e l'investitore americano Asim Abdullah il quale ha acquisito dalla maison il capitale della Emanuel Ungaro, che conta 13 negozi diretti tra Europa e Stati Uniti.
Passata sotto il controllo dei Ferragamo nel 1996, dal novembre 2003 è guidata dall'amministratore delegato e presidente Paolo De Spirt che tiene la bocca cucita sul prezzo della cessione, ma annuncia il rilancio del marchio: «Posso solo dire che la società partirà con una posizione finanziaria netta pari a zero e un bilancio pulito», ha spiegato De Spirt sottolineando anche che con Asim la Ungaro si riprende dai Ferragamo la proprietà dei profumi, affidando alla famiglia fiorentina solo la licenza.
De Spirt resterà alla guida della griffe e proseguirà il suo piano volto ad incrementare il fatturato da da 60 a 100 milioni in tre anni. «Sul fronte dell'espansione geografica stiamo avendo molte soddisfazioni dalla Corea, dove nei prossimi anni verranno aperti dai 15 ai 20 negozi monomarca, e dal Giappone grazie ai nostri partner locali. Negli Stati Uniti cercheremo invece di ricreare un interesse stilistico per i nostri modelli». Il piano di De Spirt è concentrato sul core business dell'abbigliamento donna e uomo ma, assicura De Spirt, «aumenteremo anche l'impegno su accessori, calzature e borse per bilanciare la collezione». La strategia di De Spirt potrebbe prevedere una novità in ambito creativo, si vocifera del designer francese Vincent Darrè: «Ci stiamo guardando intorno», ammette De Spirt.
Estratto da Finanza&Mercati del 4/11/05 a cura di Pambianconews