Dal 2003, complice la Sars e la guerra in Iraq, le aziende sono diventate più prudenti rispetto alle aspettative future. Questo, in un contesto di vendite in contrazione, ha portato a una razionalizzazione dei marchi, delle aziende acquisite e a un crescente controllo di costi. Si è fermata la corsa all'apertura di punti vendita, le aziende si sono concentrate su una gestione più efficiente. E la stretta è servita, come conferma lo studio di Pambianco Strategie di Impresa su un campione di 35 aziende quotate della moda italiana e straniera diffuso ieri: il margine operativo lordo (Ebitda) che misura l'efficienza operativa di un'azienda, è migliorato negli ultimi due anni, passando dal 16,4 del 2002 al 17,1 del 2004.
“È il segno evidente – spiega David Pambianco, vice presidente della società di consulenza – che le aziende hanno saputo adeguarsi velocemente ai cambiamenti del mercato e alla maggiore pressione competitiva sui prezzi. È aumentato sensibilmente anche l'utile netto che passa dal 6% del 2002 all'8,1% del 2004. È il risultato della flessione degli investimenti con conseguente riduzione degli ammortamenti (che passano dal 4% del 2003 al 3% del 2004) e degli oneri finanziari (che passano da 1,6% allo 0,5%). Positivo anche il fatturato che è passato da 73,3 miliardi di euro del 2002 ai 71, 1 del 2003, l'anno peggiore, ai 75,3 del 2004. Primo anno di vera e propria ripresa”.
Le previsioni? Per il 2005 Pambianco prevede un'ulteriore crescita dei fatturati di circa il 4-5% e dell'utile netto di circa 1 punto percentuale sia per le aziende italiane che per le estere.
Come sono andate nel 2004 le nostre aziende? Hanno dovuto fare fronte all'invasione dei produttori cinesi e alla concorrenza delle grandi catene straniere, come Zara e H&M. Ma anche opporsi alla forza sempre crescente dei colossi internazionali come Lvmh e Adidas (che ha appena acquisito Reebok). “La strategia delle aziende nei prossimi anni – continua Pambianco – dovrà perseguire l'obiettivo di una crescita forte e costante. Crescita diretta, anche se è sempre più difficile essendo il mercato saturo, oppure crescita attraverso acquisizioni, come del resto sta avvenendo”.
Estratto da La Stampa del 4/08/05 a cura di Pambianconews