Suona un pericoloso campanello d'allarme per l'industria italiana dell'arredamento: nei primi tre mesi del 2005, in base alle stime diffuse ieri da Assarredo (l'associazione dei produttori), l'export di mobili ha registrato, in valore, un calo del 3,5% sullo stesso periodo dell'anno precedente, scivolando a quota 1,98 miliardi di euro. L'arretramento, osserva una nota dell'associazione, è la diretta conseguenza della contrazione delle vendite in tre principali mercati: Germania (-8,5%), Gran Bretagna (-11,8%) e Stati Uniti (-15,8%). Rimangono invece positive le indicazioni da Francia (+4,1%) e Russia (+33,6%).
Questi dati, avverte il presidente di Assarredo Paolo Boffi, non vanno sottovalutati. Le difficoltà che i produttori italiani, in particolare di fascia media e medio-bassa, incontrano sui mercati esteri non sono unicamente di natura congiunturale, ma rilevano difficoltà strutturali che, nel lungo periodo, potrebbero minare la leadership internazionale del settore.
«Ai nostri associati, dice Boffi, lo ripeto in continuazione: scordiamoci di realizzare, sui mercati esteri, le quantità degli anni passati. I grandi numeri, ormai, non ci appartengono più. D'ora in poi dovremo puntare esclusivamente sulla qualità delle produzioni, sull'innovazione sistematica e sulla creatività per differenziarci dalla marea montante degli imitatori e dei produttori a basso costo».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/07/05 a cura di Pambianconews