Passa da una forte ristrutturazione, una politica di licencing più aggressiva e la rivalutazione del patrimonio storico il salvataggio della società fiorentina Richard Ginori, una delle vecchie glorie di Piazza Affari in forte crisi.
Il piano industriale 2005-2008 sta già portando le prime novità nell'azienda partecipata al 68% da Carlo Rinaldini, attuale commissario straordinario di Volare. Nel primo trimestre dell'anno l'indebitamento netto è passato da 42,8 milioni di euro a 21,8 grazie alla cessione dell'immobile di Sesto Fiorentino alla Ginori real estate (una società mista con imprenditori locali), e alla vendita di Az Laveno immobiliare. Nello stesso trimestre il fatturato è sceso a 8,1 milioni (erano 9,9 nel primo trimestre 2004) e una lieve perdita operativa.
«Ora il nostro obiettivo è di condurre una campagna di licencing che coinvolga designer e stilisti importanti, come Dolce e Gabbana, per riportare il marchio sui massimi livelli del lusso», commenta Giuseppe Biesuz, l'ad della società fiorentina impegnato in una operazione di brand extension: «Abbiamo già aperto al vetro e al cristallo e molto presto arriverà il tessile e la posateria».
L'obiettivo più importante, comunque, è l'arrivo di un nuovo socio di maggioranza: se ne sta occupando Mediobanca su incarico di Rinaldini. In pole ci sarebbe un fondo texano.
Estratto da Il Mondo del 15/07/05 a cura di Pambianconews