Metti un italiano che conosce perfettamente il settore delle scarpe per bambino e incontra altri due italiani, proprietari di un'azienda con sede a Hong Kong, che produce ogni anno 13 milioni di calzature destinate ai piccoli e veicolato in 30 Paesi del mondo. Naturale che faccia due conti e decida il grande passo: diventare socio dell'azienda cinese (al 49%).
Meno scontato è che l'italiano in questione decida di creare dal nulla una filiale in Italia, con ragione sociale diversa e autonomia stilistica, inventandosi un marchio di scarpe da bimba che replica lo stile fashion dei concorrenti con brand noti ma a prezzi nettamente inferiori, perché prodotto interamente in Cina e creando parecchio movimento sul mercato.
L'italiano è Walter Cappelli, dal '77 nel settore della calzatura, con esperienza di lavoro da Chicco e Lelly Kelly sia nell'area prodotto sia in quella commerciale. I soci con sede in Cina sono Matteo e Massimo Sinigaglia, che nel '93 hanno avuto la bella idea di creare la Sugi International ltd, una delle società attualmente più attive nella produzione di calzature a livello mondiale.
La società italiana costola del gruppo Sugi e costituita nel 2003, è la Frog International, controllata al 51% dai fratelli Sinigaglia e per la restante parte da Cappelli.
L'exploit di Frog è stato frutto, sino a oggi, del successo di Lulu, etichetta di scarpe da bimba nata due anni fa dalla fantasia e dall'esperienza di Cappelli, che ha fatto subito presa sul pubblico grazie a un logo simpatico (la farfallina variopinta); ai gadget accattivanti regalati insieme all'acquisto, come sciarpette e magliette; a una diffusione in mille punti vendita italiani accanto a brand come Barbie e Lelly Kelly, a un investimento pubblicitario primariamente televisivo di 1,5 milioni di euro.
Ma a far sfondare Lulu, a detta dello stesso Cappelli, è stato il prezzo. "Fino al 40% in meno rispetto ai marchi concorrenti".
Il prossimo anno, in virtù dell'ingresso di Diadora Frog conta di fare un altro balzo in avanti, a 16 milioni. Stessa filosofia commerciale, come ribadisce Cappelli: «Sul bambino Diadora partiamo da zero. L'obiettivo è di entrare in negozi simili quelli dove è posizionata Lulu, per un tot le di un migliaio circa».
Estratto da Affari&Finanza del 4/06/05 a cura di Pambianconews