Una strategia che si muove in tre direzioni: la ricerca per aumentare sempre il livello dei prodotti tecnologici e vincere la concorrenza; le griffe e la moda per conquistare nuovi mercati; l'outsourcing per ridurre i costi. Il tutto insieme a una attenzione continua all'innovazione: «Ricerca e innovazione sono la carta vincente per la crescita. è dalla fine degli anni 70 che stiamo spingendo su questi fattori e abbiamo creato anche una azienda ad hoc, con 35 persone, tutti ingegneri, chimici e periti industriali». Chi parla è Vittorio Tabacchi, presidente della Safilo, impresa che produce occhiali nel distretto del Cadore, leader nel segmento del lusso e ai vertici mondiali dell'occhialeria da vista. In dieci anni di presidenza della società, Tabacchi è riuscito a moltiplicare di quasi sette volte il fatturato, portandolo dai 134 milioni di euro del 1993 agli 894 milioni del 2002 (a giorni arriveranno i dati definitivi del 2003).
Il settore degli occhiali è tra i più esposti alla concorrenza del Far Est e alla contraffazione, e il distretto comincia a risentirne. Come reagire?
Il distretto italiano dell'occhialeria è l'unico sopravvissuto in Europa. E questa è un'indicazione positiva. La forza del made in Italy e del marchio italiano è riuscita finora a vincere la concorrenza. II prodotto si suddivide in due segmenti: quello di moda e il prodotto ottico da vista. Sulla moda è importante il design: si tratta di un acquisto d'istinto e deve soprattutto piacere. Il prodotto da vista deve essere tecnologicamente sempre più avanzato. In azienda, ho puntato molto sulla ricerca, applicata al prodotto: i ricercatori non sono chiusi in laboratorio, ma sono a contatto con il mercato. Il mercato mi dice qual è il problema, i tecnici lo risolvono. Sponsorizziamo anche molti sportivi: spesso il mondo dello sport si è rivolto a noi per cercare prodotti ad alta specializzazione: l'ultima novità sono le lenti a contatto.
Quindi investimenti in ricerca: e per quanto riguarda la parte moda?
Abbiamo seguito la strada dell'acquisizione di licenze. Abbiamo le griffe più famose, da Armani, a Dior, a Valentino. Il fascino del marchio ha ancora una sua forza.
Se le imprese devono rimboccarsi le maniche, cosa si aspetterebbe dal Governo?
Soprattutto concentrare il sistema di ricerca pubblica sull'industria, realizzando ricerca applicata. è importante aumentare il numero dei brevetti: in Italia la produzione è scarsa, ma si possono cercare anche brevetti già esistenti o scaduti, mai utilizzati. Per esempio, per una produzione ho sfruttato un brevetto Usa degli anni 50-60. Poi sarebbe anche il caso che la Bce riducesse il costo del denaro: questi valori dell'euro e del dollaro stanno penalizzando l'industria europea.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/04/04 a cura di Pambianconews