I risultati di Levi's Strauss confermano il periodo di debolezza dell'economia americana. Il marchio leader nella produzione e distribuzione di abbigliamento in denim ha archiviato l'esercizio 2000/01, terminato lo scorso 25 novembre, con un volume d'affari complessivo di 4,26 miliardi di dollari (circa 4,77 miliardi di euro) subendo una flessione dell'8,3% rispetto all'anno precedente.
Rispetto ai dati complessivi il calo è stato più accentuato nei mercati americani, dove il fatturato è sceso del 9,3% a 3,15 miliardi di dollari, mentre in Europa l'erosione si è limitata al 3,5% raggiungendo quota 1,1 miliardi di dollari. Il management della società basata a San Francisco si ritiene comunque soddisfatto dell'andamento del 2001, alla fine del quale i costi operativi sono stati ridotti dell'8%, le scorte del 6% e i debiti di 168 milioni di dollari.
E il trend del re dei jeans continuerà a essere questo visto che i vertici della società hanno previsto un calo dei ricavi in linea con quello del quarto trimestre anche per l'intero esercizio 2002. Nei piani della società la chiusura di due fabbriche in Scozia e di un numero imprecisato negli Stati Uniti.
sintesi dell'articolo di Ferruccio Podda cura di Pambianconews