Quella di ieri è stata per Samsonite l'ultima seduta di quotazioni al Nasdaq di New York. Dallo scorso mese di luglio (con la complicità dell'11 settembre) le quotazioni del leader nel mercato degli articoli da viaggio si sono infatti più che dimezzate, portando la sua capitalizzazione in borsa al di sotto dei requisiti minimi richiesti.
Dal momento in cui è scattato il campanello d'allarme, la società statunitense, che controlla anche il marchio di valigeria American tourister e la Samsonite black label (abbigliamento e accessori), ha avuto trenta giorni di tempo per tornare ai livelli minimi di capitalizzazione prescritti dal regolamento del più celebre listino di titoli tecnologici. Questo periodo non è stato sufficiente tuttavia per far tornare il titolo sopra i requisiti minimi e la società ha chiesto al Nasdaq la concessione di una scadenza a più ampio respiro al fine di poter ricostituire il flottante, facendo appello a una maggiore elasticità nell'applicazione delle leggi in circostanze assolutamente straordinarie come quelle innescate dagli attacchi terroristici dell'11 settembre.
L'istanza è stata presentata lo scorso 20 dicembre ma l'esito non è stato positivo e il titolo non sarà più trattato al Nasdaq a partire da oggi. La società, che nei primi nove mesi dell'esercizio 2001/02 ha realizzato un volume d'affari di 583 milioni di dollari (circa 653 milioni di euro) tenterà ora l'ingresso nell'Otc bulletin board.
sintesi dell'articolo di Ferruccio Podda a cura di Pambianconews