La decisione di chiudere i sette negozi Sephora in Giappone, il primo dei quali aperto non più tardi di due anni fa, è stata accolta da un lato positivamente, perchè si trattava di un'attività in deficit, dall'altro la decisione evidenzia il difficile stato di salute del mercato giapponese, uno dei più importanti per il gruppo francese e questo può spiegare il calo del titolo in Borsa.
Lvmh ha spiegato che la chiusura dei negozi giapponesi di Sephora non preannuncia un disimpegno dal retail, ma evidenzia solo la volontà di concentrarsi su mercati più redditizi, come Usa e Europa.
Secondo Dario Murata, analista del Credit Suisse First Boston, Sephora si era mostrata troppo ambiziosa nei suoi piani giapponesi, che prevedevano a termine l'apertura di 40 negozi, scegliendo grandi superfici nei quartieri migliori, dove gli affitti sono astronomici. Penalizzante è stata poi la scelta ridotta dei prodotti proposti da Sephora, priva di alcune delle principali marche di cosmesi del mondo e anche l'organizzazione dei negozi è stata descritta come poco adatta alle abitudini locali. Nell'insieme, sostengono gli analisti, Sephora in Giappone ha pagato il prezzo più che del rallentamento economico di una strategia che non ha funzionato.