Milano, 22 ottobre 2001 – La pesantezza della congiuntura economica e politica si fa sentire anche nel mondo della moda. Lo prevedono le stime del terzo trimestre 2001 (luglio-settembre), effettuate prima dell’11 settembre. Il ritmo di crescita tendenziale lascia intendere che gli ordini esteri siano scesi all’1,8%, mentre quelli interni sarebbero rallentati all’1,1%. Si prevede inoltre una decelerazione dell’attività nella parte finale dell’anno.
Il ritmo di aumento della produzione sarebbe stato inferiore al 2% nel terzo trimestre. Tale risultato viene imputato soprattutto alla produzione realizzata in Italia, per la quale gli imprenditori stimano un dimezzamento del ritmo di crescita rispetto al secondo trimestre del 2001 (dal 2,8% all’1,3%). Per quanto riguarda il fatturato, sarebbe rallentato dal 3,3% del secondo trimestre all’1,9% del terzo. L’occupazione sarebbe comunque rimasta stabile.
Relativamente deludenti le prime indicazioni relative alla raccolta ordini per la primavera-estate 2002. Già prima dell’11 settembre le imprese prevedevano solo una lieve crescita, sia per il mercato italiano (1,1% rispetto al 5,1% della scorsa stagione), sia per quello estero (+1,8% rispetto al +4,2% della primavera-estate 2001):
I risultati del primo semestre ottenuti da Smi sono comunque positivi. Nel secondo trimestre, da aprile a giugno, la produzione ha messo a segno un rialzo del 2,8%. Positiva è stata la maglieria esterna, femminile (+8,5%) e maschile (+6,5%). Si è difeso bene anche l’abbigliamento esterno femminile (+5,7%), mentre la calzetteria maschile (+2,3%) è cresciuta più di quella femminile (+0,3%).
E’ raddoppiato l’incremento produttivo dell’abbigliamento sportivo (+5,3%). Il 39,5% della produzione è stato realizzato in stabilimenti italiani di proprietà delle aziende, il 46,2% presso terzisti nazionali, il rimanente 14,3% all’estero. Questo significa una minore delocalizzazione e una maggiore centralità della produzione in Italia (il 60,5% del volume complessivo), con riflessi positivi sull’occupazione del settore (+0,6%).
Il fatturato totale del settore nel secondo trimestre è aumentato del 3,1%, grazie all’andamento dell’abbigliamento bambino (+10%) e della calzetteria maschile (+8,1%). Bene bottoni e interfodere (+7,2%), maglieria esterna e abbigliamento esterno femminili (rispettivamente +5,5% e +4,2%). A differenza dei primi 3 mesi 2001, è salito al 9% del fatturato totale la quota dell’acquisto di capi finiti all’estero.
La domanda ha attraversato un momento positivo sia in Italia (+2,4%) che all’estero (+3,7%).
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