Lo sportswear come opportunità per le aziende italiane di riconfermare la loro leadership nel mondo dell'abbigliamento. Questo uno dei fattori di rilevanza emersi dal convegno di ieri dal titolo «Il mercato dello sportswear e dell'outerwear: players, valori, tendenze e strategie» organizzato dalla W. L. Gore.
Dalla ricerca condotta da Pambianco per W. L. Gore si evince come su 250 miliardi di euro di fatturato mondiale dell'abbigliamento il 36%, ovvero 90 mld di euro, siano realizzati nel comparto sportswear, segue il formalwear con una percentuale del 32% (80 mld di euro) e l'activewear con il 18% (45 mld di euro). Il maggior produttore di sportswear è l'Europa che con una quota del 42% raggiunge un valore di 37,5 mld di euro, seguita dagli Usa con una fetta del 39% (35 mld di euro) e dal Giappone con l'11% (10 mld di euro).
La segmentazione per fasce qualitative vede la netta prevalenza di prodotti di bassa qualità (63% del mercato mondiale per un totale di 57,5 mld di euro) seguiti da una produzione media (28% pari al 25 mld di euro) e solo da un 7% di prodotti medio-alti che si affina ancor più per il segmento lusso (2%). L'Italia riconferma la capacità di produrre lusso. Infatti il 40% della produzione mondiale di sportswear di lusso esce da aziende italiane contro il 3% di quello di fascia bassa.
sintesi dell'articolo di Alessandra Iannello a cura di Pambianconews