Aumentare il fatturato e cercare maggiori sinergie per dare nuovo sprint agli utili. Secondo Carlo Pambianco, il consulente milanese specializzato nel settore fashion, la crescita rimane un must strategico per le aziende, siano mono o multibrand. «Il mercato continuerà a frazionarsi in segmenti più piccoli», ha detto Pambianco, «pronti a diventare importanti, perché sommano trasversalmente consumatori omogenei a livello mondiale. Le aziende saranno costrette a operare con investimenti sempre più elevati e ammortizzabili solo con fatturati consistenti. Si dovranno quindi attivare politiche di crescita ancora più forti, vuoi continuando a far leva sul proprio marchio declinato in un numero crescente di prodotti, vuoi acquisendo altri marchi».
La realtà del made in Italy, sulla base di un'analisi Pambianco dei bilanci dal 1997-2000, vede primeggiare due realtà multibrand multiprodotto. Per quanto riguarda i top ten italiani della crescita, la prima posizione è occupata da Finpart, passata da 44 a 304 milioni di euro di fatturato, mettendo a segno una crescita del 590%. Seguono Fendi (+429% a 281 mln di euro) e Burani a 153 mln di euro (+265%).
In termini assoluti di fatturato, la medaglia d'oro va a Gucci, con 2.508 mln di euro nel 2000, seguita da Prada e Armani, rispettivamente a quota 1.641 e 1.034 mln di euro.
Ma quale modello di crescita sarà più idoneo, monobrand o multibrand? «L'esame dei bilanci non consente ancora conclusioni definitive», ha spiegato Pambianco, «per il momento l'analisi evidenzia che le aziende monobrand crescono meno ma hanno una redditività più elevata rispetto alle multibrand, su cui pesano gli investimenti per acquisire e rilanciare un marchio. In prospettiva si può supporre che le aziende si orienteranno sempre di più verso strategie multibrand, perché è forte la spinta a crescere e ad aumentare i fatturati».
è interessante il confronto con l'estero. Sulla base delle migliori performance nel 2000, viene evidenziato come le imprese francesi godano ancora di un certo vantaggio a livello di redditività, «dato che sono più consolidate». Infatti per il fatturato l'incremento in tre anni vede confrontati nei monobrand Bulgari ed Hermès (+128% contro un +51%) e per i multibrand Finpart-Lvmh (+590% a fronte di +67%). Nell'ebitda, Tod's-Hermès (24,4%, 28,6%) e Prada-Richemont (18,1%, 22,7%). Per l'ebt, Armani-Hermès (19,7%, 25,7%) e Gucci-Richemont (17,1%, 19,5%). L'utile netto, Bulgari-Hermès (14,1%, 15,1%) e Gucci-Richemont (14,9%, 14,3%).
sintesi dell'articolo di Stefano Roncato a cura di Pambianconews