E se per monobrand il testimonial è Diego Della Valle presidente della Tod's, mentre il gruppo multimarca è rappresentato da Patrizio Bertelli a.d. di Prada Holding, le scintille sono assicurate.
I due imprenditori si sono affrontati senza esclusione di colpi ieri a Milano, durante la tavola rotonda organizzata da Pambianco Strategie di Impresa e IntesaBci.
Della Valle, ha detto che «la dimensione aziendale è un falso problema: dai grandi poli sono arrivati grandissimi disastri. C'è stato un periodo in cui da forti manifatturieri ci si è trasformati in finti finanzieri, mentre la differenza è tra chi ha prodotti forti e chi non ce li ha, tra chi ha una visione e chi no. Quello che conta è il rapporto tra prodotto e consumatore. Ed essere grandi va bene, ma bisogna essere anche forti».
La replica di Patrizio Bertelli non si è fatta attendere: «Noi adottiamo una strategia multibrand ma una gestione monobrand, dove ogni marchio occupa una fascia differenziata e gode di autonomia. E aggiunge che una politica multibrand può essere utile anche per rafforzare il proprio marchio: noi con Prada siamo cresciuti in 10 anni da 41,3 milioni di euro a 1,45 miliardi di euro. Ora possiamo aspettarci un aumento di almeno il 10% annuo».
E' cresciuta in fretta anche la It Holding di Tonino Perna che in 10 anni è passata da zero a 520 milioni di euro di ricavi. "Fra quattro anni la top ten del settore sarà completamente diversa: il mio obiettivo è di replicare con altri 520 milioni nei prossimi due anni e mezzo", ha sottolineato l'a.d. Tonino Perna. Su un portafoglio ricco di marchi ha puntato Mariella Burani Fashion Group: "Con L'acquisizione di marchi e capacità produttiva nelle scarpe e nella pelletteria , ha detto l'a.d. Giovanni Burani, abbiamo inteso cogliere al volo le sinergie. Per farlo abbiamo scelto aziende con un break even point basso, indispensabile perchè il futuro si presenta difficile: le strutture snelle sono e saranno sempre più importanti".
Strategie radicalmente modificate alla Versace dopo la tragica scomparsa di Gianni Versace. "Eravamo pronti per la fusione con la Gucci che sarebbe rimasta italiana, ha ribadito l'a.d. Santo Versace, e sarebbe stato il primo polo italiano del lusso. Non bisogna dimenticare però, che è la redditività a restare fondamentale". Giovanna Furlanetto, a.d. di Furla, ha detto che anche se sembrano più fragili sono sereni perchè hanno una struttura solida e la crescita è armoniosa.
sintesi dell'articolo di Paola Bottelli a cura di Pambianconews