Pinault Printemps Redoute (Ppr) potrebbe incrementare la quota di controllo in Gucci, attualmente del 53,2%, fino al 70%. A dichiararlo in un'intervista al quotidiano francese Les Echos è Serge Weinberg, presidente del colosso della distribuzione controllato da François Pinault.
La facoltà è prevista nel contratto che ha posto fine alla battaglia legale per Gucci, ma il prezzo dell'eventuale incremento non sarebbe lo stesso dell'offerta amichevole scaturita dall'armistizio con Lvmh per il controllo della griffe fiorentina, vale a dire 101,5 dollari per azione da pagare entro il mese di aprile del 2004.
In base alle dichiarazioni di Weinberg l'ulteriore 16,8% del capitale di Gucci verrebbe acquisito solo a un prezzo di mercato nettamente inferiore e lo stesso buon fine dell'opa amichevole non è una certezza, poiché nel 2004 le quotazioni potrebbero risultare superiori a 101,5 dollari annullando così l'interesse degli azionisti di minoranza a vendere a Ppr.
Riguardo al secondo profit warning lanciato da Gucci per l'esercizio in corso, Weinberg ha minimizzato sostenendo che la società guidata da Domenico De Sole realizza circa il 9% del volume d'affari complessivo di Ppr, il 20% dell'utile operativo e meno di un quarto dell'utile netto. Per quanto riguarda Ppr, Weinberg ha aggiunto che il consiglio di amministrazione della società è stato autorizzato a effettuare un buy back fino al raggiungimento del 10% del capitale sociale, ritenendo «aberrante» il livello attuale delle quotazioni. Le linee di credito finalizzate a questo scopo sono state ottenute in condizioni normali di mercato.