I collant sono in crisi? E allora si scommette sull'intimo. Csp International debutta nel mercato dell'underwear femminile con “seamless”, un prodotto senza cuciture. Non è altro che l'applicazione a reggiseni e mutandine della tecnologia dei collant, che costituisce il core business dell'azienda mantovana.
Lanciato a novembre con i marchi del gruppo, il prodotto ha avuto nel mercato un riscontro positivo e Massimiliano Retta, da tre mesi Direttore Generale del gruppo quotato nel segmento Star, è orgoglioso che la sua azienda sia stata tra le prime a diversificare.
Da poco perfezionato l'acquisto della totalità di Lepel (di cui Csp possedeva il 55%), azienda di intimo tradizionale, per crescere anche in questo settore in parallelo con il “seamless”. Le sinergie sono interessanti e Csp può aiutare Lepel, marchio prettamente italiano, a crescere in Europa e soprattutto a Est dove i marchi dell'azienda mantovana vanno forti.
Nel 2000 Csp international ha fatturato 160 milioni di euro, con un utile netto sceso a 2,9 milioni di euro.