Tutte le previsioni per il secondo semestre 2001 indicano un rallentamento delle vendite, conseguenza della frenata dell'economia statunitense, e di tutta l'area del dollaro, che non ha ancora trovato una compensazione sui mercati europei.
Per il made in Italy della moda finora è andato tutto bene e tra gennaio e maggio l'export di tessile- abbigliamento è cresciuto del 15,5% e quello del cuoio ha avuto un aumento del 28%.
Anche l'import verso gli stati Uniti è cresciuto del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2000. Il bilancio premia le griffe che hanno sempre maggior peso nei container italiani che varcano l'Oceano Atlantico. Per il tessile il giro d'affari ha sfiorato i 300 milioni di dollari, con un incremento dell'1,85 %.
Purtroppo la seconda metà dell'anno non è cominciata allo stesso modo e tra gli imprenditori prevale il pessimismo, o meglio, la consapevolezza che arriverà la flessione del mercato prevista dall'inizio dell'anno. Sull'andamento si farà sentire negativamente il rafforzamento dell'euro, che ha raggiunto quota 0,90 rispetto rispetto al dollaro e sembra lanciato verso un ulteriore recupero: negli ultimi due anni, la debolezza della moneta unica europea ha fatto lievitare le esportazioni italiane.