A fine 2001 la Valentino registrerà un risultato operativo in utile, mentre la perdita netta sarà dimezzata rispetto ai -49,5 miliardi di lire del 2000.
Fabio Giombini,(amministratore delegato e direttore generale dell’azienda controllata da HdP), rivela il budget e le strategie della maison romana: sviluppo della distribuzione e del retail, progressivo sganciamento dalle royalties attraverso il taglio delle licenze, presenza diretta nella produzione.
Giombini prevede una crescita significativa del fatturato per il 2001, dopo che nel 2000 è stato registrato un incremento del 49,8% a 229,6 miliardi. L’aumento avverrà anche grazie alla progressiva chiusura delle licenze in precedenza affidate a terzi, che avranno un’incidenza di poco superiore al 10% del totale. Nel 2000 questa quota era pari al 32%, con royalties di 69 miliardi, e nel ’99 addirittura al 59% dei ricavi, cioè 90 miliardi.
Aggiunge inoltre che il taglio delle licenze non ha prodotto impatto negativo sul conto economico per la Valentino. Le licenze sono scese da 50 a cinque, mantenendo accordi solo per gli occhiali con Safilo, per i profumi con Unilever, per cravatte e foulard con Ratti, per la biancheria casa con Zucchi e jeans con Hemmond. Sono state chiuse inoltre le licenze a carattere locale, ad esempio in Giappone.
Per quanto concerne i negozi nel 2000 il fatturato delle 14 boutique gestite direttamente è salito del 40% a 70 miliardi, a parità di punti vendita con il ’99
Nell’ambito produttivo l’azienda punta a gestire con strutture e dipendenti della Valentino l’attività ora affidata alla controllante Gft Net, dall’acquisto delle materie prime alla spedizione.
Giombini esprime perplessità rispetto ai rumors di vendita delle attività moda della Hdp, in quanto il piano di sviluppo triennale è di fatto rispettato.