La società tessile entra nel gotha dell’industria mondiale. La holding comasca, dopo una rigorosa selezione, è stata ammessa al club «Les Hénokiens», un’associazione internazionale molto esclusiva della quale fanno parte solo 29 aziende familiari con oltre duecento anni di storia.
Il gruppo tessile è l’ultimo nella lista dei membri tra cui figurano altre società nazionali di prestigio come la Vetreria artistica Barovier & Toso di Murano, la Distilleria Nardini di Bassano del Grappa, la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Brescia e il Lanificio Piacenza di Biella.
Per fregiarsi di questo blasone non basta avere alle spalle una tradizione bicentenaria, ma bisogna anche soddisfare altri quattro requisiti fondamentali. Innanzitutto la continuità familiare. Il membro della famiglia del fondatore, poi, deve essere nel Consiglio di amministrazione e il 50% del capitale deve essere controllato dalla famiglia. Inoltre, bisogna dimostrare grande dinamismo e solidità finanziaria.
La Marioboselli, che ha costruito un impero costruito sulla seta (in particolare sul jersey), conta un fatturato di oltre 120 miliardi, quattro divisioni, sei unità produttive in Italia per un totale di 350 addetti e una in Slovacchia con circa cento dipendenti.