Dietro la crescita record rilevata dall’Istat nella categoria pelle e calzature c’è soprattutto l’eccellenza del made in Italy, l’esaltazione di design e qualità per conquistare i mercati.
A spiegare tutto ciò il presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei calzaturieri, commentando i dati di gennaio, che fanno registrare un incremento del fatturato del 44,5% e un +38,7% per gli ordinativi. Due belle notizie che rafforzano il bilancio positivo del 2000, chiuso con un fatturato di 15.200 miliardi (+ 6% dopo due anni di discesa).
Le aziende più veloci sono senz’altro quelle che producono scarpe griffate. Poi ci sono le imprese premiate dalle scelte di aumentare gli investimenti, puntare sulla qualità, affinare le collezioni e migliorare servizio ai clienti. Altre, invece, faticano a tenere il passo sul mercato internazionale, penalizzate dalle piccole dimensioni, dalla debolezza del marchio e dalla posizione sul mercato.