Si abbassano le saracinesche di uno dei tempi del lusso multimarca a Torino, il negozio “San Carlo dal 1983”. La proprietà ridimensionerà gli spazi espositivi e si trasferirà in locali vicini. In lizza per l’acquisizione degli spazi attuali, uno store da 3mila metri quadri in Piazza San Carlo, ci sono i nuovi protagonisti della distribuzione fashion: due big del monomarca, le griffe italiane Prada e Gucci, e la catena giapponese Uniqlo, “il cui rapporto qualità prezzo – ha spiegato la titolare del negozio in vendita Giorgina Siviero – è oggi molto meglio di quello di Zara”. La Siviero ha raccontato, in un’intervista a La Stampa, le ragioni della chiusura della storica boutique, almeno nella forma conosciuta fino a oggi. Infatti, a inizio settembre 2013 “riapriranno due San Carlo – ha annunciato l’imprenditrice – uno dedicato alla donna nei locali dove oggi si vende l’abbigliamento maschile, e uno per l’uomo, in un altro angolo della piazza-salotto della città”. Nel complesso si scende da 3.800 metri quadri di superficie, a un totale di 620 metri quadri. La chiusura di uno dei simboli dei multimarca torinesi non è legato agli affitti (i locali sono di proprietà). Eppure, una tale dimensione con 104 dipendenti “non me la posso più permettere”. All’origine della decisione c’è un cambiamento strutturale, accelerato dalla globalizzazione e dall’attuale crisi: “Chi può resistere – si è chiesta Siviero – oggi di fronte a H&M e Zara che possono permettersi di pagare affitti salatissimi e non soffrono la recessione? Certo, le griffe. Ma sono altra cosa, e vediamo che puntano sempre più ad avere un negozio proprio”. Insomma, una morsa fatta di grandi catene e di competizione monomarca da cui, con l’acuirsi della crisi, anche un tempio storico del multibrand non è riuscito a sfuggire.