L’Asia spinge i conti di Moncler che chiude i primi nove mesi d’esercizio con ricavi consolidati pari a 736,8 milioni di euro, in aumento del 15% (+16% a tassi di cambio costanti), battendo le stime del consensus Reuters ferme a 732 milioni. A livello geografico si evidenzia, appunto, la performance dei mercati internazionali, con Asia e resto del mondo a +19% per 257,2 milioni di euro (alle buone performance di Giappone e Corea si affianca, secondo quanto riferito dal gruppo, il successo del flagship store di 838 metri quadrati aperto a luglio a Hong Kong), l’area Emea a +18% per 240,36 milioni e le Americhe a +14% per 125,4 milioni. Infine, il mercato italiano segna un +4% a 113,9 milioni di euro. Guardando ai diversi canali di vendita, i ricavi retail sono stati pari a 477,8 milioni (+19% o +20% a tassi di cambio costanti) e quelli wholesale a 259,0 milioni (+8% o +9 per cento).
“Essere innovatori restando fedeli alle proprie origini – ha dichiarato Remo Ruffini, presidente e AD della griffe – è da sempre il motto di Moncler ed è il volano che ci ha permesso, anche in questo trimestre, di continuare a crescere a doppia cifra”. Secondo quanto dichiarato da Luciano Santel, chief corporate officer di Moncler, nella conference call di presentazione dei risultati, il mese di ottobre risulta già molto positivo, in termini di vendite, e quindi anche il quarto trimestre appare promettente, pur dovendosi confrontare con un ultimo trimestre del 2016 “particolarmente forte”. Il manager, che ha anticipato il possibile ingresso del brand nel mercato thailandese, ha stimato per il 2018 una crescita “low double digit” del giro d’affari, quindi un leggero rallentamento rispetto alla progressione dei primi nove mesi del 2017.
Il titolo di Moncler ha guadagnato il 60% in 12 mesi, per una capitalizzazione di mercato di circa 6,3 miliardi.