Lvmh ha chiuso il primo semestre 2017 con vendite per 19,7 miliardi di euro, in crescita del 15% (la crescita organica è stata del 12%), e profitti operativi in progressione del 23% a 3,64 miliardi. Gli utili semestrali, spiega Bloomberg, hanno battuto le attese degli analisti, ferme a 3,61 miliardi, ed evidenziato il tasso di crescita più elevato dal 2011. L’utile di pertinenza del gruppo è balzato del 24% a quota 2,11 miliardi. Nel solo secondo trimestre le vendite sono aumentate del 15%, complice l’integrazione di Rimowa.
Guardando ai ricavi delle diverse divisioni del gruppo francese, il segmento vini e spiriti ha segnato un +12% a 2,29 miliardi di euro, mentre il fashion si conferma trainante con un +17% a 6,89 miliardi. Il commento del gruppo sottolinea il momento favorevole di Louis Vuitton che ha beneficiato dei progetti lanciati con Jeff Koons e Supreme, e che nel secondo semestre inaugurerà il suo nuovo store in place Vendôme a Parigi. Positive anche le performance di Fendi, Loro Piana, Céline, e Loewe, mentre per Marc Jacobs prosegue il processo di ristrutturazione.
A livello di gruppo, segnano inoltre un incremento del 14% i profumi (a 2,67 miliardi) e i gioielli e orologi (la divisione tocca quota 1,83 miliardi, forte delle buone performance di Bulgari e Tag Heuer), mentre la distribuzione selettiva (Sephora, Dfs e Le Bon Marché) è cresciuta del 15% a 6,28 miliardi.
A contribuire alla progressione double digit delle vendite, spiega la nota ufficiale, sono state tutte le aree geografiche, in particolare il mercato asiatico (+18% escluso il Giappone) ed europeo (+13 per cento).
“Lvmh ha vissuto un semestre eccellente – ha dichiarato, nella nota diffusa dal gruppo, il presidente Bernanrd Arnault -. In un contesto che rimane incerto guardiamo alla seconda parte dell’anno con prudenza. Resteremo vigili e contiamo sullo spirito imprenditoriale e sui talenti della nostra squadra per spingere la nostra avanzata nell’universo dei prodotti di alta qualità anche nel 2017″.
Lvmh ha diffuso la semestrale poco dopo la chiusura dei mercati (il colosso francese ha archiviato la seduta di ieri in calo di 0,89 di punti percentuali). La cautela espressa sui prossimi mesi ha determinato una reazione debole del mercato rispetto ai conti, con le azioni che in mattinata perdevano oltre il 2% a Parigi. Dall’inizio dell’anno il titolo ha riportato un +20%, spinto anche dal successo dell’operazione Dior.