Trimestrale oltre le attese per il gruppo Lvmh, le cui vendite nel periodo sono cresciute del 15% (+13% a cambi costanti) a 9,88 miliardi di euro contro i 9,55 miliardi previsti dal consensus Thomson Reuters. Spinto dai risultati positivi comunicati ieri, questa mattina, sulla Borsa di Parigi, il titolo di Lvmh ha aperto con un +2,3% per 212,6 euro, per poi toccare un nuovo record intraday a 213,5 euro (+2,9 per cento). Dall’inizio del 2017 le azioni del gruppo francese hanno evidenziato un +17,% e sono arrivate oltre la soglia storica dei 200 euro a metà marzo, per poi arrampicarsi ai valori attuali. Ma è da mesi che il colosso del lusso tiene la marcia innestata sul listino (+42% in un anno). Con i record assoluti di questi giorni del titolo, la capitalizzazione di Lvmh ha superato abbondantemente i 100 miliardi di euro: oggi, a quota 106 miliardi, batte di un paio di miliardi anche quella di Inditex (circa 104 miliardi), e di oltre 10 miliardi il gigante sportivo Nike (circa 90 miliardi di dollari). Per avere un termine di paragone, il gruppo petrolifero Eni, leader per capitalizzazione in Italia, si ferma a 55 miliardi di euro.
Il bilancio trimestrale riporta un segno più per tutte le divisioni del colosso guidato da Bernard Arnault, con la moda che registra un +15% a 3,4 miliardi, trainata, si legge nella nota ufficiale, dalle performance in accelerazione di Louis Vuitton, Fendi, Céline, Kenzo, Loewe e Berluti, mentre continua il piano di ristrutturazione di Marc Jacobs. Si consolideranno, invece, nel secondo trimestre, i risultati di Rimowa, acquisita da Lvmh lo scorso ottobre. Per Givenchy, infine, si apre una nuova fase, con l’arrivo di Clare Waight-Keller al timone creativo al posto di Riccardo Tisci.
Quanto agli altri segmenti di prodotto, profumi e cosmetici hanno archiviato il periodo a quota 1,39 miliardi, +15%, mentre la distribuzione selettiva (+11% di crescita organica) ha toccato i 3,15 miliardi, grazie ai “ricavi record” di Sephora. Orologi e gioielli hanno chiuso a +14% per 879 milioni, evidenziando la conquista di nuove quote di mercato da parte di Bulgari. Infine, la divisione wines & spirits ha registrato un +16% a 1,19 miliardi.
A livello delle diverse arre geografiche, Lvmh ha registrato la progressione di Asia, Europa e Stati Uniti, ma ha precisato che “la tendenza attualmente osservata non può ragionevolmente essere indicativa per l’intero anno”, causa l’incertezza dello scenario economico e geopolitico mondiale.