Un giro d’affari quasi triplicato in cinque anni e un potenziale retail ancora da esprimere appieno. Yves Saint Laurent, oggi secondo marchio ammiraglio di Kering dopo Gucci, ha chiuso il 2016 con ricavi per 1,22 miliardi di euro, in crescita del 25,3% (+25,5% a cambi costanti) rispetto all’anno precedente, registrando per il sesto anno di fila, una crescita comparabile superiore al 20 per cento. Andando a ritroso, nel 2015 la maison aveva messo a segno ricavi per 973,6 milioni, con un balzo del 37,7% (+25,8 a cambi costanti), mentre nel 2014 il turnover era cresciuto del 27% (+27,2% a cambi costanti) a 707,3 milioni. Altrettanto significative le progressioni degli anni precedenti, con il 2013 a +17,8% (+21,6% a cambi costanti) per 556,9 milioni di euro e il 2012 a +33,7% (+28,2% a cambi costanti) per 472, milioni.
“Siamo un marchio da 1,2 miliardi di euro, ma alla fine del 2016 avevamo solo 159 store nel mondo”. Queste le parole di Francesca Bellettini, CEO di Yves Saint Laurent, che a Wwd ha spiegato come, tra i piani della maison francese, ci sia ora l’espansione del retail network, a partire dall’opening del secondo monomarca di Tokyo. “Fino a ora – ha continuato la manager – abbiamo potuto mantenere un basso numero di store perché ci siamo concentrati molto anche sul business wholesale e sulla produttività degli store esistenti. Ma possiamo espanderci in tutti i mercati”. Nello scorso esercizio fiscale Saint Laurent ha aperto 23 store e ha chiuso 6 vetrine non performanti. Le stime contemplano una media di 20 aperture all’anno per i prossimi anni. Nel 2016 i tagli del nastro hanno riguardato il Messico, il Canada e la Cina, ma il brand, sempre secondo quanto riportato dalla testata americana, vede grande potenziale anche in Europa, dove la prossima inaugurazione sarà a Firenze. Nella Cina continentale la griffe ha 17 punti vendita, ma non ha una distribuzione wholesale: “Il piano per la Cina – ha dichiarato Francesca Bellettini- è quello di arrivare, tra tre-cinque anni, a quota 25-30 store nelle giuste location e metrature”. Al via inoltre un focus sul travel retail: quest’anno il brand approderà infatti negli aeroporti di Roissy-Charles-de-Gaulle a Parigi e Heathrow a Londra. Fissato al prossimo anno, invece, il trasferimento di Saint Lurent nel nuovo headquarter di Parigi sulla Rive Gauche, già teatro della sfilata fall/winter 2017 di Anthony Vaccarello lo scorso febbraio.
Riguardo alle performance di vendita degli ultimi anni, riporta sempre Wwd, secondo Bellettini il merito per tali risultati va ricercato anche nei cambiamenti già in corso al momento del suo approdo alla guida della griffe nel 2013, quando l’allora direttore creativo Hedi Slimane aveva dato il via a una revisione complessiva di prodotto e immagine. Secondo la CEO, che conferma l’obiettivo di fare di Saint Laurent una fashion house dal tre miliardi di euro, il brand continuerà a crescere anche con l’impronta creativa di Anthony Vaccarello.