La crisi dei consumi di lusso pesa sui conti di Chanel che chiude il 2015 con un significativo calo delle vendite. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, che cita come fonte i documenti depositati alla Camera di commercio di Amsterdam, Chanel International Bv (la holding dei fratelli Alain e Gerard Wertheimer, cui fa capo il marchio Chanel) avrebbe registrato nell’esercizio fiscale chiuso lo scorso 31 dicembre un calo del 23% dell’utile operativo a quota 1,6 miliardi di dollari e una frenata dei ricavi del 17% che aveva fatto scendere il turnover a 6,24 miliardi di dollari. La maison non ha comunicato nel dettaglio l’andamento per regione geografica e per singola attività, tuttavia si tratta della prima importante frenata per Chanel dopo anni di segni positivi e rappresenta una conferma della fase di instabilità del lusso a livello internazionale. Tra le italiane, Prada ha registrato ricavi stabili nel 2015, ma utili in calo, Armani resta in territorio positivo, ma ha rallentato la sua crescita, mentre tra le francesi sia Lvmh sia Kering hanno totalizzato performance in crescita a doppia cifra nel 2015 (vedi anche articolo Lusso, 2015 quasi a doppia cifra. E Gucci ri-supera Prada).