Il gruppo Armani ha chiuso il 2015 con ricavi per 2,65 miliardi di euro, in aumento del 4,5% circa rispetto ai 2,53 miliardi del 2014. Anche lo stilista piacentino, dunque, rallenta il passo rispetto all’anno precedente, quando l’incremento era stato del 16 per cento. Lo stilista aveva anticipato già a gennaio l’andamento dei conti sullo scorso esercizio, rimanendo più cauto (+3,7%) nelle stime.
“La crescita – si legge nella nota ufficiale – ha riguardato in maniera organica tutti i brand e i canali distributivi del gruppo”, risultando inoltre “soddisfacente” nelle diverse aree geografiche. Il fatturato indotto, incluse le licenze, è stato pari a 4 miliardi di euro.
Nei dodici mesi, il margine operativo lordo dell’azienda è stabile a quota 513 milioni di euro (+1%), pari al 19,4% dei ricavi, contro i 507 milioni (20% dei ricavi) del 2014. La maison italiana può contare su una liquidità di cassa di 640 milioni, che permetterà di “affrontare crescenti investimenti” sui marchi del gruppo per rafforzarne la posizione competitiva sui mercati, spiega sempre il comunicato ufficiale.
“Questi risultati sono frutto di un’attenta politica di diversificazione delle linee del gruppo, coniugata al coordinamento dei canali distributivi, alla valorizzazione del ruolo dei nostri partner commerciali e sostenuta da una spinta creativa abbinata a una strategia industriale equilibrata e orientata a creare qualità e valore duraturo”, ha dichiarato Giorgio Armani, presidente della società.