Marciano le scarpe di Geox, si inchioda l’abbigliamento. Il risultato, in ogni caso, è un aumento di ricavi e redditività per il gruppo veneto che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 874,3 milioni di euro, in crescita del 6,1%, e un utile netto di 10 milioni, che si confronta con la perdita di 2,9 milioni del 2014. L’ebit è passato da 4,9 a 24,9 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto quota 61,8 milioni di euro da 42,6 milioni.
Le calzature, che rappresentano l’89,8% dei ricavi, sono cresciute dell’8,8 per cento. Viceversa, l’abbigliamento, che pesa per il 10,2% (dal 12,4% del 2014), è sceso del 12,9 per cento.
“Il fatturato – ha dichiarato in una nota ufficiale Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox – ha registrato una crescita del 6,1% grazie all’ottimo andamento del canale multimarca (+7,2%) e alle vendite comparabili dei negozi monomarca, sia diretti (+4,2%) sia franchising (+3.9%). L’andamento del business e l’efficienza operativa conseguita hanno permesso al gruppo di generare 47 milioni di cassa, dopo aver sostenuto investimenti per 39 milioni, e ciò ha permesso di azzerare l’indebitamento del gruppo chiudendo l’anno con una posizione di cassa per 21 milioni”.
La società, quotata alla Borsa di Milano, ha inoltre approvato un nuovo piano triennale (2016-2018), fissando l’obiettivo di crescita delle vendite nette a un tasso medio annuo del 6,5% e stimando di raggiungere un fatturato tra 1,02 e 1,1 miliardi di euro nel 2018. Tra gli obiettivi del gruppo, anche una “crescita significativa della presenza nei mercati emergenti e nei mercati con elevato potenziale quali Uk, Usa, Russia e Cina”, nonché il “miglioramento dei processi aziendali” e lo “sviluppo di prodotti caratterizzati da innovazione sostenibile”, grazie anche a un piano di investimenti di circa 35 milioni annui.
I risultati, diffusi ieri a mercati chiusi, hanno spinto il titolo in Borsa: questa mattina è arrivato a segnare un progresso superiore all’8 per cento.