Lvmh ha raggiunto, nel corso del 2015, ricavi pari a 35,7 miliardi di euro, in crescita del 16% rispetto al 2014. Nel quarto trimestre, i ricavi sono aumentati del 12% rispetto allo stesso periodo nel 2014. Il risultato operativo corrente è arrivato a quota 6,6 miliardi di euro, in aumento del 16 per cento. Gli utili netti, invece, sono scesi del 37% a 3,57 miliardi: risentono, infatti, del paragone sfavorevole rispetto a un anno fa quando erano stati gonfiati da una plusvalenza da 2,8 miliardi di euro a seguito dell’uscita dal capitale di Hermès.
I ricavi per categoria sono tutti in crescita: moda e accessori (+14%), profumi e cosmesi (+15%), gioielli e orologi (+19%), vini e champagne (16%). Si segnala, inoltre, la buona performance del comparto di gioielleria e orologeria il cui risultato operativo corrente è cresciuto del 53% e della profumeria e cosmesi (+26%). Per quanto riguarda la moda e la pelletteria, Louis Vuitton ha messo a segno un anno particolarmente positivo, così come Fendi, Céline, Givenchy e Kenzo. Per quanto riguarda il comparto della gioielleria e dell’orologeria, invece, si segnala l’anno particolarmente positivo di Bulgari, Hublot e Tag Heuer. Le previsioni del gruppo per il 2016 sono di continuare a crescere, nonostante la difficile situazione economica e geopolitica mondiale.
I risultati del gruppo di Bernard Arnault sono superiori alle attese: gli analisti citati dai media, infatti, avevano previsto un giro d’affari di 35,5 miliardi e un utile operativo di 6,5 miliardi. Nella seduta di questa mattina, il titolo di Lvmh saliva di oltre il 6 per cento.