Le politiche in favore dell’ambiente non sono adottate soltanto “per filantropia, ma è anche questione di business”. A dirlo a CorrierEconomia è Marie-Claire Daveu, direttrice del dipartimento per lo Sviluppo sostenibile, e responsabile Affari istituzionali del gruppo Kering. Per il secondo anno, il colosso cui fanno capo marchi della moda e del lusso (da Gucci a Bottega Veneta, da Pomellato a Boucheron) è risultato primo, nel suo settore, del Dow Jones Sustainability Indices, migliorando i propri indici. Sostenibilità, insomma, sembra la parola chiave del gruppo. E, precisa Daveu, “non solo per ragioni etiche, ma anche per ragioni di business”. Kering si è data obiettivi da raggiungere nel 2016, tra cui la riduzione del 25% del consumo di acqua, rifiuti ed emissioni di CO2, ma anche utilizzo di pellami di origine responsabile e controllata, che rivedono l’intera supply chain. Obiettivo: tagliare i costi.