Il board di Abercrombie & Fitch ha ridotto parte del potere di Mike Jeffries. Il manager, che da 18 anni ricopriva sia la carica di CEO che quella di presidente del marchio di abbigliamento per teenager, rimane solo CEO e direttore, perdendo il ruolo di presidente. Il consiglio di amministrazione, infatti, ha reso noto ieri la decisione di scindere le posizioni di presidente e amministratore delegato e ha nominato presidente non esecutivo il 74enne Arthur Martinez.
A&F, inoltre, ha deciso di rinforzare il board, aumentando il numero dei suoi membri a 12, con l’entrata di Martinez, di Terry Burman e Charles R. Perrin. I tre manager sono stati chiamati a ricoprire la carica di consiglieri indipendenti.
Più in generale, la società ha deciso di abolire la cosiddetta poison pill, tecnicamente ‘shareholder rights plan’, ovvero la manovra difensiva che può essere adottata dagli amministratori per fronteggiare le scalate ostili. Tra gli ostacoli ad acquisizioni, era stata denunciata anche la cifra da pagare all’AD (100 milioni di dollari) in caso di passaggio di proprietà.
Le manovre rese note ieri dal colosso dell’abbigliamento a stelle e strisce potrebbero essere interpretate come ulteriori concessioni da parte del consiglio di amministrazione alla crescente pressione del fondo Engaged Capital (che detiene lo 0,5% di A&F), che a dicembre aveva definito Jeffries un “ostacolo importante” per una potenziale vendita della società al fondi di private equity, suggerendo la sua sostituzione in una lettera al board. Sempre a dicembre, il consiglio aveva rinnovato di un anno il contratto di Jeffries, applicando una formula basata su incentivi annuali di lungo periodo allineati alle performance dei marchi del gruppo.
Wall Street ha reagito positivamente alla notizia della scissione degli incarichi e alla cancellazione della poison pill, chiudendo la giornata di ieri in crescita del 4,8 per cento.